Sintomi da sospensione degli antidepressivi: una revisione conferma effetti lievi e transitori

Una revisione sistematica con meta-analisi pubblicata su JAMA Psychiatry ha analizzato l’incidenza e la natura dei sintomi da sospensione nei pazienti che interrompono il trattamento con antidepressivi. Lo studio ha cercato di chiarire un tema ancora oggetto di dibattito, valutando i sintomi emergenti attraverso scale standardizzate, come la Discontinuation-Emergent Signs and Symptoms (DESS), e considerando anche singoli eventi avversi.

Gli autori hanno incluso 50 studi, per un totale di 17.828 partecipanti (66,9% donne, età media 44 anni). I dati, provenienti da trial clinici randomizzati identificati tramite una ricerca sistematica nei database Embase, PsycINFO, Ovid MEDLINE e Cochrane Library, includevano anche informazioni non pubblicate da 11 RCT. Le analisi statistiche sono state condotte tra settembre e dicembre 2024.

I risultati indicano che, a una settimana dalla sospensione degli antidepressivi, i pazienti presentavano un modesto aumento dei sintomi da sospensione rispetto a coloro che continuavano il farmaco o interrompevano un placebo (differenza media standardizzata: 0,31). Questo incremento corrisponde, in termini pratici, a un sintomo in più riportato sulla scala DESS. I sintomi più frequentemente riscontrati sono stati capogiri (odds ratio [OR] 5,52), nausea (OR 3,16), vertigini (OR 6,40) e nervosismo (OR 3,15). Tra questi, i capogiri sono risultati i più comuni, con una differenza di rischio del 6,24%.

È interessante notare che l’interruzione degli antidepressivi non è risultata associata a un peggioramento dell’umore o a sintomi depressivi, anche in pazienti con disturbo depressivo maggiore. Gli autori sottolineano che un peggioramento dell’umore che si manifesti dopo la sospensione deve essere interpretato come una recidiva della depressione, piuttosto che come parte della sindrome da sospensione.

In conclusione, lo studio suggerisce che i sintomi da sospensione degli antidepressivi, sebbene presenti, tendono ad essere lievi e non superano la soglia clinica per definire una vera e propria sindrome da sospensione. Questo dato potrebbe rassicurare clinici e pazienti sulla gestione dell’interruzione del trattamento, sottolineando però la necessità di un monitoraggio individualizzato, specie nelle prime settimane.

JAMA Psychiatry. Published online July 09, 2025. doi:10.1001/jamapsychiatry.2025.1362

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